Come la scoperta di uno scrigno celato che custodisce un prezioso segreto, Aquaflor sorge all’interno di uno storico palazzo rinascimentale nel cuore di Firenze. È tra queste mura che si consacra un viaggio esclusivo e di nicchia in cui il profumo made to measure trova la sua oasi e si svela in mille metri quadri di laboratorio, negozio e oscure cantine.

Per (antichissima) tradizione è proprio Firenze, culla di cultura e internazionalità, il punto di partenza grazie al quale il profumo si è diffuso in ambito estetico. La profumeria fiorentina infatti, nasce ancor prima del Rinascimento con funzioni curative per poi trovare successo presso i nobili delle corti di Francia ed Europa con Caterina de’ Medici.
All’interno della bottega artigianale, un profumiere-esploratore miscela materie prime naturali e rare, essenze e fragranze in una sinfonia alchemica del tutto personale e personalizzabile. Si tratta del Maestro Sileno Cheloni, che esegue il ‘Rituale del Profumiere’ con la sua collezione che attinge dagli angoli più remoti del mondo: dalla profumeria francese alla profumeria araba e nord africana, a quella più orientale.


L’esperienza che vi aspetta dietro le porte di Aquaflor in compagnia di Sileno è una sorta di affascinante pellegrinaggio mistico e multi-sensoriale all’interno di voi stessi. Un’escursione suggestiva, quasi esoterica, tra estetica, spiritualità e intrigante mistero.

Attraverso l’incantevole unione di fragranze ed essenze, avviene una magica fusione di luoghi, ricordi, emozioni e percezioni che disvelano delicatamente la propria personalità. Come fosse un mezzo di connessione con il divino dato dalla leggerezza dell’immaterialità.


Nel Salotto delle Essenze, più di 1500 pregiate materie prime odorose sono custodite in bottigliette e flaconi esposti su eleganti scaffali, banconi di legno massiccio, vetrine e credenze.

Ingredienti ricercati che vengono riportati alla memoria grazie all’excursus olfattivo, come ad esempio gli incensi dell’Oman, la rosa di Taif, il sandalo di Mysore, l’estratto dell’Iris fiorentino. Speciale anche il packaging, personalizzato dalle iniziali del nome.


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WHY
come e perché ti sei avvicinato al tuo percorso?
Mentre facevo un altro percorso. Facevo ricerca spirituale sul Sufismo e avevo conosciuto un Maestro che sono andato a visitare Cipro. In quel momento entro in una sorta di Ashram, o Tempio, e vengo travolto dal mondo degli odori. Capisco che nel mondo dei Sufi c’è un percorso estatico, alla ricerca dell’estasi, dove il profumo ha una funzione importante. Vengo coinvolto da questo profumo-mondo. E sai, quando sei predisposto ad un’apertura nuova della vista, un po’ stai alla finestra per vedere cosa ne esce fuori.
Vengo riportato alla mia passione da ragazzo, dei 17-18 anni, quando andavo in Francia e compravo boccette di profumi. Poi come tante passioni passano, non mi sembrava ci fosse un reale sbocco lavorativo. Avevo proseguito il mio percorso in arte e design, fino a quel giorno in cui vengo riportato in questo mondo.
In quel viaggio a Cipro conosco un maestro profumiere e inizio a muovere il cuore in quell’ambito e quella direzione. Tornai a casa dal viaggio con le essenze comprate e mi misi a creare il primo profumo, mi avevano spiegato come farlo.
Alla fine di questo primo lavoro, la sensazione che ebbi era di sentire e percepire l’immaterialità e la leggerezza; facevo pittura e attività dove la fisica era la trasformazione della materia. È un’immaterialità che mi folgora, che ha una sua creatività e un modo di esprimerla. Ho pensato: “questo lo voglio fare come lavoro”. Non avevo idea di come poterlo fare. Poi la passione apre le porte: tanta ricerca, incontri che diventano situazioni lavorative, soci, sinergie. È un po’ come il concetto della palla di neve, che da un valanga mentre scende a valle si ingrandisce sempre di più.
WHO
come ti descriveresti in poche parole?
Come il mio colore: carta da zucchero. Ho una religione che è bianco o nero, nei prodotti, nei vestiti ma la carta da zucchero è il colore di un cielo un pochino cupo. Un po’ come mi sento Io. Non cupo per il colore del cielo, ma perché pensieroso, come lo sono Io, sempre nei miei pensieri. A volte mi trovo ad essere anche un po’ solo nella sana solitudine, isolato. Sono parecchio dentro, all’interno di me, introverso nonostante il mio sia un lavoro con il pubblico, dove ci si deve esprimere. Ma nella vita privata dico carta da zucchero.
WHAT
qual’è la tua fonte di ispirazione?
È sempre l’attenzione. L’attenzione nei confronti degli altri. Sono appassionato della vita degli altri, mi piace sapere cosa una persona fa, pensa, vede… e questo è il vero arricchimento. Quando faccio un profumo su misura è un incontro con le persone, dove attraverso il saper fare si riesce a interpretare gli altri. In quel momento devo un po’ sparire e capire la persona cosa vuole e come lo vuole, comprendere le memorie olfattive a cui associa le essenze. Così imparo molto; vado a creare e cercare degli accordi che rimangono legati in me; è il conoscere degli altri che si riversa su te stesso. Devi annientare il tuo ego e metterlo da parte per capire l’altro: quella è l’ispirazione perché impari cose che poi servono a te e che metti a frutto della tua creatività.
WHERE
dove vai quando hai bisogno di una pausa?
Nella pausa del mio lavoro, di solito vado alla Rinascente. Io faccio estrema nicchia, chiusa su sé stessa, vendo diretto. Si tratta di estrema selezione sia di essenze, di profumi e clientela. Fare un giro nel mondo commerciale mi rilassa e mi fa conoscere e capire tante cose; cosa piace alla maggior parte delle persone, perché. Scaturisce riflessioni.
Nella vita privata vado al mare.
WHEN
quando e quali saranno i tuoi prossimi passi?
Una delle mie caratteristiche è quella di camminare e non fermarsi mai. Non posso, non è nella mia indole. Il cercare di camminare oggi per quello che sarà domani. Sto già ipotizzando la fine del mio lavoro, e dove sarò Io quando le cose cambieranno.
Viviamo in un momento della nostra storia dove tutto è impermanente e quindi dobbiamo trovare – come dice Battiato – il centro di gravità permanente. Quindi immaginarsi già un qualcosa senza quello che sei o hai oggi. È un modo per meritarti quello che hai ma anche per non rimanere senza niente. Ragionare su chi sono Io fuori da qui. La mia bottega, il mio mondo, il mio laboratorio si svolge tutto qui. Ma c’è un mondo fuori dal quale dipendo dal punto di vista lavorativo, le essenze, le materie prime, dove si reperiscono e vengono fatte, quindi il prossimo passo è di andare verso quella direzione e portarla a conoscenza delle persone.
Finora ho portato le persone qui a fare un’esperienza interna, vorrei proporre a queste stesse persone l’esperienza esterna. C’è una forte curiosità nelle persone di saperlo. Per esempio, la rosa che cresce a Taif nell’Arabia Saudita, nessuno sa dov’è, com’è fatta, chi sono le persone, come ci si arriva, chi incontri lungo il tragitto. Vorrei far conoscere questa parte del processo.
**WILDCARD
se dovessi creare una fragranza che racchiude la tua personalità, quali elementi, note o accordi non mancherebbero?
Ho un amore spassionato per la rosa. Sono amante dell’olio essenziale di rosa, e viaggio sempre con l’olio essenziale puro. È un modo per ritrovarmi. Il richiamo alla memoria è dato solo dalla purezza di questo olio essenziale.
Vorrei continuare a cercare di trovare sempre il meglio di questo olio essenziale. Per Dante era il profumo del paradiso. Molte tradizioni religiose lo associano alla santità, a un veicolo spirituale per arrivare a un determinato stato dell’essere. Nel mondo occidentale viene un po’ travisato perché è associato a un odore da donna. La rosa vera è un’altra cosa rispetto ai profumi alla rosa.
Non vorrei nessun accordo… per fortuna non ho mai ancora trovato questo profumo. Ho fatto tanti profumi miei personalizzati, diventati parte della collezione di Aquaflor, ma non avendo trovato ancora il mio “per sempre”, mi porta sempre alla ricerca. Il saper cambiare e cogliere nel cambiamento della tua vita l’ispirazione per qualcosa di nuovo.. e per tornare alla tua domanda di prima, è la vita, nel bene e nel male, quello che ispira.