Colorazioni vintage, tonalità pastello, e una sottile malinconia frammista a un lieve senso di solitudine si cristallizzano nelle illustrazioni di Giordano Poloni. Attraverso l’utilizzo di Illustrator e la finalizzazione in Photoshop, le sue lavorazioni esclusivamente digitali fermano la bussola del tempo. Al contempo lasciano galoppare liberamente immaginazione e fantasia, verso la ricerca di possibili sviluppi narrativi.
Le illustrazioni di Giordano accarezzano in qualche modo il cuore, suscitando una delicata nostalgia grazie all’utilizzo del colore che ne diviene mezzo espressivo. I suoi disegni parlano attraverso le situazioni riportate e l’atmosfera che ne consegue. Contrasti tra reale e surreale, elementi onirici, e rappresentazioni della società, in cui traspare un’emotività di fondo, trovano dinamicità; dettaglio conferito anche grazie al taglio cinematografico che tanto lo contraddistingue.
Terminati gli studi in cinema e regia all’università, Giordano si dedica al mondo del lavoro in ambito grafico e pubblicitario, fino a quando a 30 anni cambia rotta per dedicarsi completamente all’attività di illustratore consacrando la sua passione per il disegno e i fumetti. L’ispirazione infatti, proviene dalle sue voluminose collezioni di fumetti, video musicali, film e libri fotografici.
Con il suo libro “C’est toi mon papa?” (in copertina), nel 2018 riceve importanti riconoscimenti tra cui la vincita della Gold Medal alla 60° celebrazione della Society of Illustrators di New York e un Award of Excellence per la competizione di illustrazione presso la 59° manifestazione di Communication Arts. Inoltre, è stato selezionato dalla giuria della Bologna Children’s Bookfair, su oltre 3000 partecipanti.
Nella sua carriera di digital artist, Giordano ha collaborato con The Guardian, Scientific American Magazine, The New Scientist, Random House Australia, Wired Italia e Wired UK, TIM Mobile, Il Sole 24 Ore, Rizzoli RCS ed è rappresentato dalle agenzie creative Agency Rush e Colagene Clinic +.
Vengo a conoscenza dei suoi lavori quasi per caso, e dopo averlo contattato ci diamo appuntamento per fargli qualche domanda di persona.
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WHY
come e perché ti sei avvicinato al tuo percorso?
Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per i fumetti principalmente. L’illustrazione è sempre stata un qualcosa di affine ma che non avevo mai considerato… tant’è che ancora oggi sogno di fare fumetti. Verso i 30 anni, decido di iniziare a disegnare, un po’ dal nulla. Considerando l’età, volevo impostare un qualcosa cosa che potesse avere una finalità lavorativa, non ero più idealista. Fin da subito volevo fare copertine di libri e riviste, e dopo aver raccolto circa 10/15 illustrazioni, ho iniziato a mandarle agli art director… e così ha avuto inizio il tutto.
WHO
come ti descriveresti in poche parole?
Sono una persona molto nostalgica. Nel campo delle illustrazioni mi piace essere molto poco razionale. Sono istintivo: non ragiono mai molto su cosa devo fare se non per percezioni che arrivano in modo molto istintivo.
WHAT
qual’è la tua fonte di ispirazione?
Ho studiato cinema perciò il mio background potrebbe essere quello. Dal punto di vista compositivo, ho una tendenza ad usare i tagli cinematografici e mi piace usarne le inquadrature, che possono avere anche una derivazione fumettistica; hanno perciò un dinamismo abbastanza particolare. Come ispirazione a livello pittorico direi Hopper, fumettisticamente Mattotti, però non tutti traspaiono nei miei lavori. Considero Emiliano Ponzi il mio maestro.
WHERE
dove vai quando hai bisogno di una pausa?
Qui a Milano non ho un posto. Quando torno a casa dei miei in provincia di Bergamo cammino fino al Fiume Serio per le pause brevi. Per le pause lunghe ci sono le vacanze e il mio luogo preferito sono gli Stati Uniti.
WHEN
quando e quali saranno i tuoi prossimi passi?
Non so dove voglio arrivare, penso che tra molto tempo sarò distante da dove mi trovo adesso. Ho in mente di cambiare tecnicamente e stilisticamente. Per altri versi mi piacerebbe scrivere qualcosa di narrativo che abbia uno sviluppo figurativo. Arrivare a qualcosa di più complesso dell’illustrazione… probabilmente la narrativa.
**WILDCARD
raccontami come sarebbe un’illustrazione che rivela il tuo mondo interiore
Un’illustrazione nostalgica. Dovrebbe richiamare un mondo dagli 8 ai 20 anni, vagamente adolescenziale. Quella sensazione estiva legata al passato. Ho dei bei ricordi di tutto quel periodo che va dalla tarda infanzia all’adolescenza.