La prima artista al mondo tra circo e burlesque: Janet Fischietto

Immaginate di essere spettatori di un mondo dove tutto è possibile. Un mondo fatto di suggestioni retrò che stuzzicano la fantasia. Un mondo di alchimia tra percezioni e sensi che stupiscono attraverso richiami all’arte circense e il ballo. Un mondo che ricorda i tempi remoti dei freakshow, del cinema muto, dell’esotismo e della bizzarìa dei primi ‘900.

 

Janet Fischietto: tra seduzione, arte circense, burlesque e ironia


Un’attitudine sensuale, ironica, seducente e trasformista. Un corpo sinuoso, disinvolto ed elegante adornato da una tavolozza di colori sgargianti che raccontano mondi lontani ed esotici. 
Tra fatale e stravagante. Mesdames et Messieurs vi presento Janet Fischietto: la prima artista al mondo ad aver coniugato l’arte circense al burlesque.

 

In bilico tra mondi onirici e surreali: un viaggio nel tempo con Janet Fischietto


Gli spettacoli di Janet coinvolgono il pubblico ipnoticamente tra morbidi ammiccamenti di seduzione e comicità, giochi di fuoco e trapezio.
Durante le sue performance, lo spettatore viene condotto in un magico viaggio attraverso il tempo, contrapponendo visioni di mondi paralleli in bilico tra atmosfere oniriche e surreali.

Ogni volta nuovo, ogni volta diverso. Janet svela un volto, con sotto un altro volto e così via ancora. La sua capacità di incarnarsi camaleonticamente in personaggi dai molteplici ruoli è straordinaria: Cigarette & Candy Girl, The Snake Charmer, The Flying Queen, Trapeze Folies e The Fire Goddess per citarne alcuni.

 

Janet Fischietto mentre si esibisce durante una sua performance

 

Janet Fischietto mentre si esibisce durante il suo show The Fire Goddess


Non è per caso che Janet Fischietto rientra nella Top 10 Burlesque Hall Of Fame tra le più apprezzate artiste di burlesque europee nel mondo.

Janet Fischietto durante la sua pièce Trapeze Folies


Le sue performance infatti, hanno toccato i palchi e i festival più importanti per il suo genere sia in Italia che all’estero: Summer Jamboree, Apollo Dancing, Royal Burlesque, Le Balajo a Parigi, Le Cirque Rouge a Vienna, l’Apolo di Barcellona, il Roxy Club a Istanbul, il Teatro Parioli di Roma, il Friedrichsbau Theatre and Dinner Show a Stuttgart, il Teatro Nazionale a Milano con il musical “Les Follies Burlesque” e in TV ad X Factor con una performance di trapezio.

Molte le collaborazioni anche con i brand di moda: Dsquared2, Phillip Plein, Hotel Amour, Guess, Dolce & Gabbana.

 


La osservo incantata e improvvisamente mi sento rapita e catapultata in un’altra epoca. Sono travolta dalla sua divertente leggerezza, il suo sguardo accattivante, il make-up di colori intensi e i pazzeschi abiti di scena che svelano e rivelano al tempo stesso.

 


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WHY
come e perché ti sei avvicinata al tuo percorso?
Mi sono avvicinata a questa professione dieci anni fa. Intorno al 2007/2008, lavoravo al Gasoline di Milano e colui che poi diventò il mio agente di allora aveva portato due performer burlesque per la prima volta in Italia. Mi è subito parso un qualcosa di avanguardista e diverso. All’epoca utilizzavo MySpace e lui, una persona molto professionale e colta, l’aveva visto. Ero già affascinata dalla cultura vintage e l’intrattenimento retrò, le band e il burlesque di cui lui si occupava. Inoltre, studiavo arti visive in NABA, e gli insegnamenti non erano legati strettamente soltanto al percorso accademico ma anche allo sviluppo di una visione globale ed estera che mi ha portato all’interesse per il queer e le subculture. Tutto questo insieme di fattori mi ha portato a scoprire il burlesque. Nel 2008 arrivò Dita con la sua prima performance a Milano. Nel Gennaio 2009 ho eseguito il mio primo spettacolo, mentre negli anni a seguire e in particolare adesso, ho avuto una propensione ad avvicinarmi al mondo circense. Ho tratto ispirazione anche da Santa Sangre di Jodorowsky, I Clowns di Fellini, il Circo Barnum, Il Circo di Charlie Chaplin, Freaks. Mi piace l’idea di una donna emblematica, tatuata che racchiude un mondo esotico e lontano.

WHO
come ti descriveresti in poche parole?
Un’artista senza limiti. Veramente traggo ispirazione da qualsiasi cosa. Infatti la frase che rappresenta il mio vero stile di vita è: “Live your life as the greatest show ever”. Era il titolo della mia tesi di laurea che poi è divenuto il mio motto personale.

WHAT
qual’è la tua fonte di ispirazione?
Non c’è una fonte di ispirazione unica. Tutto quel mondo del circo e delle arti performative di inizio secolo: Claude Cahun, l’espressionismo, il surrealismo, le visioni di Méliès.

WHERE
dove vai quando hai bisogno di una pausa?
Mi rilassa molto il verde, la natura, dove trovo calma e ristoro; una sorta di azzeramento del pensiero e di riavvicinamento alla questione più terrena, reale. Il lavoro che faccio mi porta fin troppo a creare mondi paralleli, visioni, che poi sono quelle che regalo al pubblico sul palco.

WHEN
quando e quali saranno i tuoi prossimi passi?
Ne ho sempre tanti in mente! Ogni mattina apro gli occhi con molte idee ma poi ho come una sorta di visione implicita; è l’inconscio che lo fa perché raccoglie immagini nel suo quotidiano e il cervello crea, manipola ed elabora il tutto! Per il momento, a Milano tengo un corso di burlesque partendo proprio da una figura di docenza. Voglio dare un’idea reale del mondo del Burlesque in una visione d’insieme. Nel corso offro lezioni sulla storia dell’intrattenimento retrò dal fine ‘800, lezioni di make-up e cura dell’aspetto dagli anni ’20-’50 e il ballo.

**WILDCARD
un brano che ti rispecchia?
Un brano che uso per mia performance: Rhapsody in Blue di Gershwin.

 

 

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